L’11 maggio c’è stata la serata finale dell’It’s The Joint al Largo Venue di Roma. Per chi non lo sa It’s the Joint è una serata live di puro rap dove gli artisti si esibiscono accompagnati da una live band, la Dumbo Station. Il padrone di casa è Danno dei Colle der Fomento. Al suo fianco la crew romana dei Do Your Thang. E già qui si dovrebbero capire molte cose! It’s the Joint ospita sempre diversi esponenti della scena rap italiana e per l’ultima serata della stagione, oltre al Danno e la Do Your Thang, hanno fatto fatto parte dello Show (lo scrivo apposta con la maiusola!) Suarez, DJ Gengis e come special guest Nitro (si si Nitro!).
La serata è andata spedita a un grande ritmo con diversi rapper che si sono alternati sul palco. Quasi tutti i pezzi sono stati scanditi dai suoni della Dumbo Station (Paolo Zou alla chitarra, Benjamin Ventura alle tastiere, Stefano Rossi al basso, Davide Savarese alla batteria) e in altri frangenti il rap è stato accompagnato da DJ Gengis.
Ci sono stati diversi grandi momenti che ho potuto apprezzare come “Disaster Artist” dei Do Your Thang, “Poco ma sicuro” di Suarez (presentato dal Danno come “Il rapper che piace ai rapper”…e come dargli torto!) e il duetto tra tra il Danno e Nitro su Solo Hardcore.
Già, Nitro. Nitro ha esordito dicendo che non avrebbe il suo solito live e così è stato. Ha proposto anche pezzi suoi storici e ha trasmesso una gran voglia di esserci su quel palco.
Una voglia che tutti hanno portato sul palco (il Danno dal vivo quando si mette a rappare appoggiando il piede sui monitor del palco è sempre qualcosa di spettacolare!) e quando te la portano da un po’ più lontano magari sai che non è ti capiterà tanto presto di poter sentire di nuovo un determinato artista e ti fai delle aspettative. Ecco io volevo dirvi che Nitro le ha confermate tutte! Insomma se vai a un concerto rap e ti becchi tra le performance la cover di Shimmy Shimmy Ya fatta da Nitro, capisci dove stai!
Una serata davvero speciale con un pubblico particolarmente focoso che ha saputo restituire ai rapper sul palco delle grandi vibrazioni.
Nitro, a fine serata era nel cortile esterno e chi aveva voglia di prendersi qualche momento di relax all’aria aperta, si è ritrovato praticamente accanto Nitro che con estrema tranquillità parlava e chiacchierava con chiunque avesse voglia di scambiare due parole con lui.
Neanche io ho resistito e ho approfittato per fargli almeno una domanda, che è stata questa:
Quando hai avuto dei momenti più difficili, cos’è che ti ha fatto andare avanti, cos’è che ti ha fatto dire “io non mollo e continuo”?
Ed ecco la risposta di Nitro:
Da ragazzo non ero uno stupidotto e avevo delle qualità, potevo tranquillamente entrare in quel giro dove si andava a ballare la house o andare a giocare a calcio, ma a me non stava bene. Io non volevo essere come loro e ci tenevo a trasmetterglielo e più si infastidivano più godevo nel farlo.
Adesso accade che incontro delle persone che vengono da me a dirmi che la mia musica gli ha fatto del bene, sento di poter essere la voce di tanti e una volta che hai questa consapevolezza senti una forza incredibile, non si può smettere!
Mentre Nitro mi parlava lo guardavo dritto negli occhi e ci ho visto chiaramente una persona consapevole del proprio essere artista e pronto a donarsi al proprio pubblico. Che si può volere di più?!