
Maciste è uno dei ragazzi che si sbatte per l’hip hop a Roma. Esce con i suoi brani, organizza eventi e dimostra un’estrema apertura verso la condivisione e le nuove conoscenze. Due parole scambiate alla serata Bloody Lyrics, della cui organizzazione si occupa personalmente, sono state sufficienti per accordarsi sull’intervista che segue, che pubblico in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo.
D: Maciste tu chi sei?
R: Maciste è il nome d’arte di Mirko Greco e vengo da Agropoli, in provincia di Salerno. Inizio a scrivere già alle medie dedicandomi alle poesie. Poi verso i 15, 16 anni entra nella mia vita l’Hip Hop. Uno dei miei più grandi ispiratori è stato Mezzosangue. Lui mi ha fatto proprio dire “questa roba la voglio fare pure io”. Inizio a farmi le mie esperienze, le mie battle track, le mie battle freestyle finché a un certo punto Agropoli ha cominciato a starmi stretta. Io sono smepre stato innamorato dei viaggi e in quel periodo mi capita l’occasione per andare a Malta e la sfrutto. Ho passato lì sei mesi, lavoravo e ho vissuto un’esperienza magnifica. Parlo di quel tipo di esperienze che sia che ti capitino cose positive, che meno positive, ti si apre la mente e vedi tutto da un’altra prospettiva, capisci che c’è un mondo al di fuori del tuo paesino e ti senti cresciuto al termine dell’esperienza.
D: Poi sono tornato a casa e purtroppo è piombata nella mia vita una tragedia. Dopo un paio di giorni mi arriva una chiamata con cui ho saputo che avevo perso mio padre.
R: Ero appena tornato dall’esperienza più bella della mia vita che subito mi si para davanti quella più brutta in assoluto. Sono situazioni che ti scuotono e ti segnano. Dopo un po’ di tempo sono riuscito a prendere le mie tensioni interiori e a trasformarle in energia, in voglia di fare di più. Per prima cosa me ne sono venuto a stare a Roma continuando a dedicarmi alla mia musica e cominciando ad inserirmi negli ambienti della capitale. Non tutto è andato sempre in maniera lineare, non è stato semplice rimettersi in piedi, ma ora sono qui con la mia casa e le mie amicizie. Tra le persone che vorrei ringraziare sicuramente ci sono il mio amico Francesco (m3nzv), cui piace stare dentro al mondo artistico e il mio produttore Musa (musa_028). Con loro sono costantemente in contatto e decidiamo insieme il percorso da seguire.
Proprio in quel periodo è nata la traccia “Foto”, che per me è come se fosse un “8 novembre” parte 2.
D: 8 novembre è una tua traccia che ho apprezzato tantissimo…
R: Si anche a me piace molto quella traccia. Se andiamo a vedere uscì tutta di getto e volendoci fare attenzione si possono notare piccoli errori metrici, che solitamente sistemo con un lavoro di revisione, ma che in quell’occasione preferii non fare. Quella traccia andava presa così.
Poi è arrivata “Foto” con il featuring di Manya (_ladymanya), che contiene la storia di quello che è successo dopo “8 novembre”.
Quando ho scritto “Foto” mi sono sentito proprio meglio. La prima barra è “lacrime versate che sbiadiscono le foto” ed è nata proprio quando stavo a casa, mentre stavo guardando delle foto stampate, dei vecchi ricordi con tanto di polvere. Lì mi sono scappate le lacrime, avevo tutto dentro e ho scritto questo pezzo. Ogni volta che scrivo un pezzo così, diventa un qualcosa di terapeutico.
D: Anche l’ultimo tuo singolo che è uscito proprio oggi e che si intitola “Troia”, è frutto di un tuo vissuto personale o il miscuglio di più esperienze con parti inventate?
R: Purtroppo lì è tutto vero e non c’è niente di inventato. Appena mi lasciai con questa ragazza, con cui avevo una relazione molto particolare, anziché spaccare qualcosa ho fatto il contrario, dedicandomi a qualcosa di costruttivo.
Anche in quest’occasione il testo l’ho scritto di getto. In mezz’ora era chiuso quel brano. Ho fatto delle correzioni naturalmente, dopo, alcune cose le ho cambiate col tempo, ma si può dire che mezz’ora bastò per terminarlo.
Il giorno dopo ho ripreso il pezzo in mano e mi sono detto “forse sono stato un po’ cattivo”, sono tornato a casa dai ragazzi e ho chiesto loro cosa ne pensavano. La risposta fu “la devi fare e basta” e allora l’abbiamo fatta.
Per recitare la parte della ragazza nel video ho chiamato Anna (___redfox____) chiedendole di personificare un ruolo ben preciso. Sapevo che il pezzo non era per chiunque, ci dovevano essere delle doti recitative e devo dire che sono molto contento del risultato.
D: E’ una traccia con un testo a forte impatto, come le altre…
R: L’arte secondo me ha varie sfumature e l’artista in realtà non sta bene. Il vero artista ha un che di malessere dentro, delle turbolenze. In più viviamo dei tempi in cui impera un perbenismo soffocante e praticamente non ci viene concesso più nulla in termini di libero pensiero. L’arte però da quando esiste è sempre stata esplicita, tutta l’arte intendo, pittori scultori, etc. Anche i grandi della musica del passato erano espliciti. Una delle rime che amo di più di quella traccia è “Fingi di essere diversa ma fingi così bene che convinci anche te stessa” e quindi per me l’arte non ha il ruolo di contribuire al racconto delle favolette dove siamo tutti contenti, felici, tutt’altro. Quella era una parte di me che magari con una chiacchierata non sarei riuscito a portare fuori. Sono ricorso all’arte per esprimere quello che stavo vivendo in quel preciso momento. Una volta che l’ho fatto quel mio particolare stato, è diventato comprensibile anche per chi mi stava intorno.
Il brano l’ho registrato al Roma Est Studio (roma_est_studio) e il video è diretto dal mio fedelissimo videomaker, che non cambierei per nessuno al mondo e si chiama Valentino Manganelli (valentinomanganelli_videomaker), che è della mia zona. Lui per me si sposta, viene qua a Roma per farmi dei video anche quando si tratta di semplici freestyle. Ha un approccio sempre molto umile e mi trovo molto molto bene a lavorare con le persone così umili, dato che non è una cosa così scontata al giorno d’oggi.
D: Cosa ti aspetti dopo la pubblicazione della traccia e quello che avverrà dopo, che aspettative hai insomma rispetto alla tua musica?
R: A me interessa continuare a fare la mia arte continuando a creare tracce a partire da tutti quei miei stati d’animo in cui non sto bene. Quindi se sto bene finisco di fare musica. Poi, insieme agli altri ragazzi, abbiamo già altri progetti per la testa. Stiamo lavorando ad altre situazioni in parallelo, come l’organizzazione di eventi Bloody Lyrics (Battle Track che si svolge a Roma, ndr). La mia intenzione è proporre questo tipo di situazioni legate all’Hip Hop a 360 gradi. Abbiamo il nostro piano per arrivarci, ma non è che ora esce la traccia il 9 giugno e mi aspetto di fare un numero preciso di views ad esempio. Per me l’importante è che faccio la mia arte e poi la mia soddisfazione arriverà dai riscontri che potrò avere quando sono in giro.
Se un ragazzo, mi viene vicino quando vede che passo per San Lorenzo, mi ferma e mi dice “grande bro, ho sentito che hai droppato sta roba”. Per me quella è la mia soddisfazione, avere un mio riscontro a livello sociale, ma senza mettere di mezzo qualcosa di numerico. A me interessa costruirmi il mio pubblico, ed uscire con delle tracce che rimangono nel tempo. Mi piacerebbe che qualcuno si ascolti “8 novembre” tra vent’anni e si esalti per aver ascoltato qualcuno che ha raccontato la propria vita. Poi i miei guadagni a livello economico vengono da altro, cioè vengono dal lavoro che faccio, dalla mia vita personale.
Un’altra situazione cui mi voglio dedicare è portare il nome di Agropoli più in alto che posso. Purtroppo i ragazzi della provincia non sono valorizzati. Parliamoci chiaro, tra i ragazzi della provincia, anche ad Agropoli ad esempio, ci sono dei talenti che sono fortissimi. Non parlo solo di musica, parlo di calciatori, parlo di ragazzi che fanno basket. Il mio obiettivo è sicuramente far capire che i ragazzi della provincia non hanno niente da invidiare agli altri.
D: Supponiamo che diventi unio dei King del rap in Italia. C’è qualcosa che temi possa accadere per colpa tua nella tua carriera da artista e un qualcosa che eviteresti di fare e perché?
R: Innanzitutto una cosa che spererei è che la fama non mi offuschi la vista perché, parliamoci chiaro, è inutile girarci intorno, la fama secondo me è capace anche di farti questo. Quindi spero innanzitutto di vedere sempre con occhi lucidi la realtà e di rimanere me stesso, anche se sono abbastanza fiducioso di sta roba perché bene o male io non cambio quasi mai. Poi a livello di milioni forse la testa te la monti.
Oltre a questo aspetto sicuramente mi piacerebbe portare far risentire la mentalità Hip Hop. Ad esempio rilasciare il featuring agli emergenti validi, a prescindere dai numeri che fanno. Prendere questi ragazzi che sono validi e aiutarli nella crescita. Oggi purtroppo questa meritocrazia non esiste. C’è gente che ha meno soldi da investire e non riesce ad emergere nonostante il talento. Mi piacerebbe, se dovessi diventare uno che ha il potere decisionale, portare un pò di meritocrazia, dare a Cesare quel che è di Cesare, dare ai ragazzi che veramente spingono forte, la possibilità di emergere. Vorrebbe dire ristabilire un attimo l’ordine delle cose. Ormai faccio musica da un pò di anni. Mi sono confrontato con tantissimi artisti diversi e lo vedi il ragazzo che spacca un botto e che proviene dalla provincia. Magari al suo paese non lo capiscono e lui si demoralizza e perde la sua strada. Alla fine nonostante ci sia un potenziale assurdo, te lo ritrovi a fare il cameriere rassegnato a quello che sarà il suo futuro. Questo accade perché magari alla fine ha avuto sfortuna, perché magari la sua musica non viene compresa inizialmente e non sta in un contesto più pronto ad accogliere fenomeni al di fuori della solita solfa mainstream.
Questo è sicuramente uno dei motivi per il quale mi piacerebbe diventare qualcuno con del potere decisionale
D: Di cosa ti senti soddisfatto?
R: Sicuramente mi dà una grande soddisfazione vedere che ogni cosa che è uscita e che sta uscendo, è venuta fuori solo dalle forze mie e degli altri due ragazzi. Non ho nessun altro contatto, non ho un contratto, ho solo la gente. Notare che esiste una minima fetta di pubblico, conosciuta pezzetto dopo pezzetto, cui dico magari che esce un mio brano e se lo segnano per essere tra i primi ad ascoltarlo, mi dà una soddisfazione che difficilmente riesco a descrivere.
E dopo questo ultimo pensiero non mi resta che lasciarvi i link per connettervi con questo forte forte Maciste!
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